L’angioplastica coronarica
L’angioplastica coronarica è una procedura che permette di trattare e risolvere i restringimenti e le occlusioni delle coronarie che sono state visualizzati con la coronarografia o con la TC coronarica.
Si inizia con un accesso arterioso (dal polso o dall’inguine) poi viene posizionato un piccolo tubo (catetere guida) fino all’inizio della coronaria da trattare. In seguito viene inserito un sottile filo (il filo guida), sul quale si fa avanzare un catetere con un palloncino in punta fino al punto interessato, osservando il suo percorso ai raggi X (fluoroscopia). Un volta che il palloncino è nella posizione desiderata viene gonfiato per incrementare il diametro del vaso e quindi il flusso di sangue. In seguito si può impiantare uno stent (piccola protesi: una retina in lega metallica che funge da supporto per il vaso e può veicolare farmaci che prevengono la ricrescita di placca).
Tipi di stent:
- Stent metallico semplice “bare metal”: sono stent di vecchia generazione costituiti da acciaio o da leghe metalliche (Cromo-Cobalto/Cromo-Platino). Determinano un ottimo risultato iniziale tuttavia erano gravati, nei mesi/anni successivi, dal fenomeno della restenosi, ovvero dalla crescita endoluminale di cellule muscolari liscie (incidenza fino al 20% dei casi). Il loro uso al momento è desueto.
- Stent medicato: è uno stent metallico in grado di veicolare sulla parete del vaso trattato veicolare farmaci che prevengono la ricrescita di placca (restenosi). Il loro uso ha determinato una importante riduzione della necessità di reintervenire sulle coronarie.
- Stent riassorbibili: è uno stent in polimero plastico in grado di fornire supporto meccanico al vaso nell’immediato e di veicolare farmaci antiproliferativi. Il materiale di cui sono costituiti viene metabolizzato dall’organismo in un tempo cha va da 1 a 3 anni.